L’Italia si presenta spaccata in due quando si parla di transizione ecologica: da un lato il Nord, che guida la classifica delle regioni più virtuose, dall’altro il Sud, fanalino di coda nelle politiche per la sostenibilità ambientale.
Il rapporto di Ambiente Italia
È quanto emerge dal primo rapporto stilato per mettere in classifica le regioni italiane nella sostenibilità ambientale, curato da Duccio Bianchi, fondatore dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia. Il report è stato presentato in anteprima a Fano in occasione di Circonomia, Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica.
25 indicatori green per valutare le regioni
La classifica si basa sulla valutazione di 25 diversi “indicatori green”, suddivisi in tre macrocategorie:
- Impatto sull’uso delle risorse: emissioni climalteranti pro capite, produzione di rifiuti, consumo di suolo.
- Efficienza d’uso delle risorse: produttività delle risorse.
- Azioni di risposta e mitigazione: capacità di risposta alla crisi energetica e climatica.
Trentino Alto Adige e Marche in testa alla classifica
In base a questi indicatori, il Trentino Alto Adige si conferma la regione più virtuosa d’Italia, seguito dalle Marche. Staccate, ma comunque in alto, si trovano Lombardia, Veneto, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Liguria.
Il Centro Italia si distingue
Particolarmente positivo è il risultato ottenuto dal Centro Italia, che si posiziona come macro-regione fra le migliori per media nazionale in tutte e tre le categorie degli indicatori.
Le Marche, in particolare, si classificano al secondo posto, “superate solo dal Trentino Alto Adige che vanta un’antica e consolidata “primazia” in fatto di attenzione all’ambiente”, si legge nel report.
Il Sud arranca
Le regioni del Sud, invece, presentano un indice di sostenibilità ambientale sensibilmente più basso.
Le cause del divario
Secondo gli autori del rapporto, il divario tra Nord e Sud non è solo dovuto a una minore pressione sulle risorse naturali nel Sud, ma anche a una minore efficienza e capacità di risposta alle sfide ambientali.
Serve uno scatto in avanti
“Dalla ricerca esce un’immagine dell’Italia della transizione ecologica a chiaroscuri, con regioni all’avanguardia della conversione green e altre che arrancano”, ha commentato Roberto Della Seta, direttore del Festival Circonomia. “Serve uno scatto in avanti che coinvolga tutti i territori, solo così potremo essere al centro del green deal”.
L’occasione del Green Deal
La transizione ecologica non è solo una necessità per fronteggiare la crisi climatica, ma anche una grande occasione di innovazione tecnologica e competitività economica.
Convertire all’ecologia produzioni e consumi non è soltanto necessario per l’ambiente, ma è anche utile a rendere più moderna e competitiva l’economia, a creare lavoro e a migliorare la vita quotidiana delle persone.
L’importanza di dati e analisi
Il rapporto di Ambiente Italia rappresenta un importante strumento per monitorare l’avanzamento della transizione ecologica in Italia e per identificare le aree di intervento prioritarie.
La necessità di un impegno collettivo
La sfida della transizione ecologica è una sfida collettiva che richiede il coinvolgimento di tutti: istituzioni, imprese, cittadini.
Solo con un impegno comune sarà possibile costruire un futuro più sostenibile per l’Italia.